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Il decorso del tempo nel giudizio cautelare: pericolo di reiterazione e l’obbligo motivazionale

Aggiornamento: 4 set 2020

Cassazione Penale, Sez. IV, 2 luglio 2020 (ud. 19 giugno 2020), n. 19881 Presidente Fumu, Relatore Cenci

La Legge n. 47 del 2015, intervenendo sul tessuto letterale dell’art. 274 lett. c), c.p.p., richiede che, ai fini dell’applicazione di una misura cautelare, il pericolo di reiterazione del reato sia “attuale”, oltre che concreto.

L’Autore della riflessione, F. Lombardi, commenta la sentenza n. 19881 del 2020 con cui la Corte di cassazione statuisce, in contrasto con altro orientamento, che il vaglio dell’attualità non deve fondarsi sulla ricerca dell’occasione prossima per delinquere ma sulla verifica della continuità del periculum libertatis.

La pronunzia offre lo spunto per ragionare sulla portata funzionale della nozione di attualità del pericolo nonché sulla rilevanza del decorso del tempo nel giudizio cautelare e sull’estensione dell’obbligo motivazionale del giudice a fronte di istanze nella prassi fondate proprio sul decorso del tempo e sul comportamento corretto del soggetto sottoposto alla misura.




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